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B&B Domus San Pietro

  • Immagine del redattore: voci coro
    voci coro
  • 13 mag
  • Tempo di lettura: 3 min

Amore e passione per Rossano


Nel cuore del centro storico di Rossano, tra vicoli che raccontano storie antiche e pietre intrise di memoria, sorge la Chiesa di San Pietro. Questo luogo sacro, recentemente riaperto al culto dopo un attento restauro, è tornato a essere un punto di riferimento per la comunità locale e per i visitatori che desiderano immergersi nell'autenticità di questa nostra meravigliosa città.


Accanto alla chiesa, in via San Pietro, si trova anche il B&B di Pasquale Faustini. Una struttura extraricettiva nata nel 2022 all’interno di una storica abitazione di famiglia, dove la memoria personale si intreccia con la storia collettiva. Pasquale, mosso dall’amore per il suo paese e dal desiderio di valorizzare il patrimonio culturale locale, ha deciso di investire nel centro storico, offrendo ospitalità a chi desidera scoprire le bellezze e l’anima profonda di Rossano.


La vicinanza tra il B&B e la Chiesa di San Pietro non è solo geografica, ma anche simbolica: entrambe le realtà rappresentano un’idea di rinascita e di restanza. Abbiamo incontrato Pasquale chiedendogli:


Come nasce il tuo B&B?

«Il mio B&B nasce nel 2022, in una storica abitazione in via San Pietro, appartenuta a mio padre. In realtà, prima ancora era la casa di mio zio, fratello di mia madre: da piccolo ci stavo spesso, ho tantissimi ricordi di cenette tra amici e momenti felici vissuti lì. Quando ho deciso di aprire la struttura, l’ho fatto perché sono innamorato del nostro meraviglioso centro storico. È un luogo che porto dentro da sempre.»

Cosa significa per te aprire un’attività proprio nel centro storico?

«Significa speranza. Significa rinascita. Questa scelta per me è un modo concreto per dare un segnale di amore verso il nostro tanto amato centro, che ha un valore storico, umano e affettivo enorme.»

Quali sono le difficoltà quotidiane con cui ti confronti?

«Come in tanti centri storici, anche qui ci sono delle sfide quotidiane. La manutenzione delle strade, del verde pubblico e la gestione dei rifiuti potrebbero sicuramente essere migliorate, e talvolta si avverte la mancanza di controlli più costanti sul territorio. So che le risorse sono limitate e che ci sono tante priorità da gestire, ma da cittadino e operatore del territorio spero che si possa lavorare insieme, con spirito costruttivo, per valorizzare ancora di più il nostro borgo.



Cosa ti fa andare avanti, nonostante tutto?

«La forza me la dà l’amore. L’amore per questa terra, per questa città che è un vero tesoro. Anche quando le cose non sono semplici, continuo perché ci credo davvero. Credo nel valore di questo luogo, nella sua bellezza e nella sua storia, e penso che ogni piccolo gesto possa contribuire a farlo rifiorire.»




Che legame senti con il centro storico e con chi lo abita?

«Non sono nato nel centro storico, ma le mie radici sono qui. La mia famiglia è nata qui, e io oggi vivo il quartiere come si faceva una volta: tra vicinato, chiacchiere, relazioni vere. Con la maggior parte degli abitanti abbiamo legato bene, si creano legami autentici tra persone che credono al medesimo sogno di rivedere un paese vivo.

E poi... vivere qui è bellissimo. È come essere tornati indietro nel tempo.»

Per te cosa significa “restanza”?

«Significa amore e passione. È scegliere di rimanere e investire dove tanti vanno via. Io non ho mai pensato di cercare altrove. Questo è il mio posto, anche con tutte le difficoltà.»


C’è un momento speciale che ti ha fatto capire che tutto questo ha senso?

«Ogni volta che ho degli ospiti, per me è un giorno speciale. Sono loro che mi danno la carica per credere, ogni volta di più, nelle potenzialità del nostro territorio. E poi ci sono frasi che restano nel cuore. Gli anziani, per esempio, si fermano spesso a farmi i complimenti. Una frase che mi dicono sempre è: “Chi ci vo’ stari cu ra salut fijjice’? Tu vo’ goriri ppe cent’ann”. Ecco, questo mi commuove ogni volta.»




Come immagini il futuro del tuo B&B e del centro storico?

«Io ci credo, anche se questa non è la mia attività principale. Il mio sogno è che un giorno si possa accogliere turisti tutto l’anno, non solo d’estate. E soprattutto, spero in una maggiore collaborazione da parte della pubblica amministrazione. Vorrei rivedere il nostro centro pieno di gente, di iniziative, di vita. Come era qualche anno fa.»



Se dovessi descrivere tutto questo con una sola parola?

«Amore. E passione. Per Rossano.» In ogni vicolo, dietro ogni portone, c’è una storia che resiste. Quella di Pasquale non è solo la storia di un B&B, ma di un ritorno, di una cura silenziosa, di un amore che si fa gesto concreto ogni giorno.


Nel cuore del centro storico di Rossano, tra memorie di famiglia e speranze testarde, c’è chi sceglie di restare. E quella voce, oggi, si aggiunge al nostro coro.


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