Giorgio e Maria
- voci coro
- 10 dic 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 17 dic 2024
Figli della Schiavonea che resta
Da più di un mese un cagnolino di nome Renè è entrato a far parte della nostra famiglia, aggiungendosi a Shula e Alma, le nostre gatte.

Mi piace portarlo al mare o passeggiare con lui nelle due ville della città.
Porto sempre nelle tasche una pallina perché so che scoppierà di felicità nel momento in cui gliela lancerò; non appena la vede librarsi in aria si fionda al suo inseguimento.
Mi scalda il cuore vederlo così gioioso.
La pallina tocca per terra e lui la segue, la pallina cambia direzione e lui cerca di afferrarla, la pallina rotola via e lui corre ancora più veloce.
Osservare giocare Renè mi ricorda l'intensità, il dinamismo, la spensieratezza e il semplice, profondo gusto di stare insieme delle giocatrici e dei giocatori che si sfidano tutti i giorni al Blue Padel, centro sportivo nel cuore di Schiavonea.
Non è un caso che Gabriella ed io, quel giorno, abbiamo trovato Renè proprio lì.
Non può essere un caso!
È la naturale conseguenza di un legame affettivo che sin dal primo giorno abbiamo costruito e coltivato con e insieme a Giorgio e Maria, fratello e sorella, ma sopratutto giovani imprenditori che con coraggio e intraprendenza, sorretti da due genitori straordinari, hanno saputo lanciarsi in un’avventura che rievoca le gesta di eroi lontani.
Ricordo il momento in cui conobbi Giorgio e di lui pensai :
“In questo ragazzo c’è qualcosa di affascinante, è completamente distante da tanti che ho conosciuto fino ad ora, i suoi occhi luccicano, il suo corpo trasuda entusiasmo e intraprendenza, è di Corigliano, ma è un cittadino del mondo, ha girato l’Italia e l’Europa giocando a calcio, ma è tornato qui. É uno spirito libero, profondamente legato alla sua terra.”
L’approfondire la conoscenza di Maria, invece, creava in me suggestioni cinematografiche:

“Che ragazza straordinaria! Una madre tenace dal sorriso contagioso. Energia pura e creatività, amore e ironia, dolcezza e impeto. Una figlia di Schiavonea che ovunque vada porta con se le sue radici, come Rossella O’Ohara con la sua Tara”
La loro storia di restanza è l’esempio virtuoso di una sana imprenditorialità che può essere realizzata anche in un territorio così complicato.
Vedere quotidianamente aggirarsi per i campi persone di ogni età che danno vita a memorabili incontri è d’ispirazione per l’intera collettività.
Ascoltare le voci di coloro che commentano l’ultima partita vista, le calorose chiacchiere delle tante amicizie nate, le risate fragorose, le esultanze per l’ennesima pallina che è riuscita ad uscire dal campo e le sbalordite esclamazioni per uno scambio di gioco fatto di scatti e balzi di giullaresca evocazione, fa venire voglia di liberarsi della tecnologia asfissiante e tuffarsi in lunghi abbracci che scaldano come lo fanno le mura domestiche.
Giorgio e Maria con uno sforzo incessante sono stati capaci di creare tutto ciò.
Sotto quel grande tendone blu che sta diventando il carattere distintivo della Schiavonea del presente e, certamente, anche del futuro che verrà, questa coppia di fratello e sorella è sempre un passo avanti, l’uno sul campo a forgiare nuovi talenti e l’altra nelle apparenti retrovie, accogliendo tutte e tutti con l’ospitalità di una perfetta padrona di casa.

Giorgio e Maria sono come il mare che si trova a poche centinaia di metri di distanza e da cui traggono il colore del loro emblema, cheto di amore familiare che nutre, maestoso come il moto a migliorarsi che ogni cosa smuove e brillante come la sua luce che illumina la possibilità di restare senza rinunciare ai propri sogni, trasformando radici e tradizioni in contemporanee vibrazioni.
Chissà quante volte ancora lancerò la pallina al mio Renè…e chissà quante palline rimbalzeranno ancora tra le pareti ondeggianti del Blue Padel.



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