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Matarazzo

  • Immagine del redattore: voci coro
    voci coro
  • 24 dic 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 31 dic 2024

Nulla cambia e tutto resiste 


Da bambino non amavo molto il movimento, preferivo di gran lunga la comodità del divano

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o la freschezza estiva del pavimento e ancora oggi adoro sdraiarmi sulle piastrelle di casa e perdermi tra i miei pensieri.


Eppure quando nonna mi diceva di andare a prendere qualcosa da Matarazzo, mi lanciavo di corsa verso quel piccolo alimentari, così felice di tanta responsabilità.


“Buongiorno! Una ricotta e 2 etti di salamino” mi capitava di chiedere, tutto fiero, al ragazzo dietro al bancone.


Con quanto richiesto gelosamente custodito tra le mani, mi rivolgevo al Sig. Giuseppe seduto in cassa.

“Sono 2000 lire” diceva lui con i suoi modi gentili, aggiungendo :  “Tu sei il nipote di Annina vero? Eccolo qui…il milanese.”

“Si sono io. Tenga! Grazie mille, arrivederci!” rispondevo io sorridente.


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In tutti questi anni la famiglia Matarazzo, prima il padre ed ora i figli, ha mantenuto lo stile originale del negozio: il bancone in legno dei salumi nella seconda stanza, la pasta disposta in perfetto ordine lungo la parete all’ingresso, i frigoriferi nel centro, la cassa sulla sinistra appena varcata la soglia e l’emblematica insegna rossa.


Quante persone che, come nonna, si sono rifornite da Matarazzo!

Quanti panini sono stati imbottiti e mangiati dai cittadini di Rossano!

Quante mozzarelle e ricotte fresche sono state vendute!

Quanti pani caldi di Forello hanno raggiunto le case e accompagnato i pasti delle famiglie.


Sono passati ormai quasi 50 anni da quel marzo del 1978, giorno dell’inaugurazione, e questo alimentari resiste strenuamente al suo posto, in corso Garibaldi, a due passi dalla chiesa di San Giacomo.


Dai fasti di un tempo, figli di una Rossano viva, piena e chiassosa, alle attuali sofferenze la strada che questa bottega ha dovuto percorrere è stato lunga e tortuosa, ma la tenacia di questa famiglia, e del suo ultimo erede Antonello, è un inno alla resistenza e la dedizione al lavoro un esempio per tanti.


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Renata Viganò in piena Resistenza scrisse in una poesia :


“Ma io vorrei morire anche stasera

e che voi tutti moriste

col viso nella paglia marcia

se dovessi un giorno pensare

che tutto questo fu fatto per niente”


Insieme a  Matarazzo c’è bisogno di lottare affinché tutto questo non sia stato fatto per niente.



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