Nardino
- voci coro
- 26 nov 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 17 dic 2024
La resistenza di un fruttivendolo rinascimentale

Sono circa le 19.30 del 29 giugno, Gabriella ed io siamo freschi sposi.
Ci aggiriamo per le vie del centro storico di Rossano seguiti dai i video makers e dalla fotografa, scelte per immortalare questo giorno meraviglioso.
Da mesi abbiamo avvertito i commercianti locali che saremmo passati, subito dopo la celebrazione, per scattare con loro le consuete foto di rito.
Lentamente ci avviciniamo verso il negozio di frutta e verdura di Nardino, siamo così felici : Gabriella ha un aspetto principesco ed io, da galantuomo, le tengo il velo per agevolarne il passo.
Nardino è sulla strada che ci aspetta, emozionato e fiero del bancone allestito per noi.
Rimaniamo sbalorditi nel vederlo, sembra un quadro del Caravaggio che Nardino ha dipinto con colori vivaci.
C’è l’arancione desaturato di una zucca fuori stagione, il giallo sole d’estate che splende da un cestino di limoni locali, il rosso violaceo della cipolla di Tropea adagiata dolcemente lungo cassette di legno, il verde striato delle tonde angurie, il rosso fuoco dei peperoncini appesi, il candido bianco dei finocchi al gusto di natura, l’oro sporco delle succulenti patate della Sila e nuovamente il verde, ancora verde, tutto verde intorno.

Nardino è questo: un uomo semplice dall'indole magnanima, un uomo a cui non piace apparire, la cui essenza stride con quella tipica dell’oggi in cui tutto è esteriorità. Quest’uomo è puro, vero, concreto, come del resto è il suo negozio.
La passerella che noi abbiamo fatto in abiti nuziali viene percorsa, ogni giorno, dagli abitati del paese che si rivolgono a lui sapendo che lì troveranno nuove e ricche prelibatezze: le friselle e il pane che giungono dai pendii della Sila, i funghi appena raccolti, le olive “alla fressurata” preparate dalle mani esperte della signora che lo aiuta, peperoncini la cui piccantezza non ha nulla da invidiare ai più noti del Sud America e verdure e frutta fresche di stagione.
Da più di 30 anni Nardino resiste al suo posto, proprio dinanzi al compagno di alimenti Matarazzo, con l’auto parcheggiata davanti al negozio ricolma di prodotti appena raccolti.
Resiste con il caos ordinato di un locale che ricorda scene medioevali del Decameron di Pasolini.
Resiste seduto sulla sua sedia di vimini con l’ennesima sigaretta tra le labbra.
Resiste servendo clienti che si fermano con l’auto e vengono soddisfatti dal finestrino, come accade nei ben più famosi fast food statunitensi.
Resiste amando visceralmente il suo lavoro e il suo caro paese.

E voi che leggete, invece, che fate?
Percorrete le strade che conducono al paese, passeggiate verso il suo negozio, immergetevi nelle pennellate di questo quadro rinascimentale e, come fanno le signore tutte le mattine, chiedetegli :
“Nardì, oggi che hai di buono?”



NARDINO nunber one