Orlando
- voci coro
- 25 mar
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 1 apr
La storia quotidiana
Ogni mattina, prima di andare a lavoro, mio padre si fermava a comprare il giornale.
Ne portava sempre più di uno, a volte sembrava tornare a casa con un fascio intero di carta e notizie.
Il venerdì, poi, c’era sempre una rivista in più, una collezione allegata, una collana del "Corriere" o di "Repubblica" che non poteva mancare.

Amava i giornali, non solo leggerli, ma toccarli, ritagliargli con cura, conservarli come piccoli tesori. Le sue dita profumavano d’inchiostro e carta, come se quell’odore potesse raccontare il mondo meglio di qualsiasi notizia.
Quando ho visto Antonio, mio marito, entrare in un’edicola e uscire con un quotidiano sotto braccio, ho pensato: “ecco, finalmente l’odore dei giornali tornerà a casa.”
Ogni lettore vero ha il suo giornalaio di fiducia, una piccola ritualità che resiste al tempo.
Papà aveva Ciollaro, poi Mariarosa, che ha dovuto chiudere, come tante, troppe edicole spazzate via dall’onda della tecnologia.

Antonio ha Orlando. Una bottega preziosa, nella piazza principale di Rossano. Dovrei dire che Orlando è più il mio giornalaio, in realtà. Sono io la prima a svegliarmi, a portare giù Renè, il nostro cane, e a ritirare spesso i due quotidiani che è solito leggere Antonio.
Orlando conosce i gusti di tutti. Li indovina con una precisione gentile.
Segna ogni cosa sul suo taccuino, consulta il computer come fosse una bussola.
Con lui, ogni mattina, imparo qualcosa perché nella sua piccola edicola non ci sono solo giornali.
Ci sono libri preziosi e introvabili, piccole gemme sulla storia di questa città e di chi l’ha abitata: dai libri di Don Luigi Renzo, ai racconti di palazzi bicentenari e delle 100 campane di Rossano raccontate da Mario Massoni, agli scritti del professore Filareto. E poi ancora "La disfatta" narrata da Martino Rizzo, "Ri-tratti di donne" di Francesco Pace, "Il Codex e il disco aureo perduto" di IIsidoro Esposito fino a "Corigliano-Rossano e il suo hinterland" di Franco Emilio Carlino.

Orlando custodisce questi libri con la cura di chi protegge un'eredità familiare, tratta ogni autore come un caro e colto antenato che gli ha lasciato in dono il compito di preservare e diffondere la memoria di Rossano. Con rispetto e passione, ne racconta le storie a chiunque voglia ascoltarle, affinché la loro voce non si perda nel tempo, ma continui a risuonare tra le strade e le piazze di altre città.
Orlando ha scelto di resistere. Di non chiudere. Ha capito che i giornali da soli non bastavano più, ma non ha voluto cedere.
Ha reinventato il suo spazio: ora i bambini entrano felici, scelgono giochi, album, piccole magie colorate.
Ha ridato vita alla storia di suo padre “Ciccio U Momm” commerciante di vino. Oggi vende proprio quella della cantina dove suo padre, anni fa, comprava il mosto.

I turisti potranno rientrare con un particolare souvenir di Rossano.
Ma l’edicola di Orlando è molto di più. È punto di ritiro di pacchi, luogo d’incontro per gli appassionati di motori, un rifugio dove il rombo delle Ferrari si intreccia con le voci di chi passa.
Sul muro, le foto che lui stesso ha scattato al termine della vittoria dell’indimenticabile Schumacher si fondono al altro cimeli motoristici del presidente del Club Ferrari che fu.
Da questa passione ne è nata un’altra: quella per la modellistica.
Tanto che oggi molti collezionisti si affidano a lui per montare con cura i loro amati modellini.

Perché Orlando ha mani pazienti, occhi attenti, rispetto per ogni dettaglio.
Ed è così che ogni giorno, in quell’edicola che profuma di carta, vino e racconti, si celebra un piccolo atto di resistenza: il diritto a restare, a raccontare e custodire la bellezza della memoria.



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