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Roberto

  • Immagine del redattore: voci coro
    voci coro
  • 19 nov 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 17 dic 2024

Sulla strada delle croci



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Già tante volte prima di allora gli avevo visto ripetere quel gesto ed ogni volta pensavo si trattasse di una sorta di tic nervoso di un uomo che vive tutto a grande velocità, ma quella sera, nell’abitacolo della sua auto, di ritorno da un torneo a Spezzano della Sila, di fronte all’ennesima movenza presi coraggio e gli chiesi :


“Robè, ma perché fai così tanti segni della croce?”


E lui mi rispose “Lo faccio in prossimità di tutte le persone che hanno perso la vita lungo la strada, è un gesto per salutarli, per non dimenticarmi di loro, per chiedere protezione durante il viaggio”


Ed iniziò ad elencarmi tutte le vite, a lui note, spezzate tragicamente lungo la statale 106, una strada maledetta che negli anni non smette mai di salire alle cronache per i tanti, troppi, incidenti.


“Guarda! Qui, tanti anni fa, è morto un mio caro amico e ogni volta che passo da questo punto lo saluto, mi manca. Qui invece è morta una ragazza e qui un’altra, e poi qua, e ancora qui” continuò visibilmente commosso.


Roberto è un uomo sensibile, dal cuore grande, che si emoziona per le piccole cose e che ama con profondità.

Eppure quello che appare immediatamente è la sua stravaganza, il suo essere istrionico, un guascone dalla battuta pronta, sorridente, vivace, un uomo che corre spedito per riuscire a districarsi tra le tante sfaccettature del suo io: padre, lavoratore, compagno e presidente del tennis club che da anni dirige con sapiente maestria.

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Il “San Paolo” lo rappresenta degnamente!

È un luogo sereno, frizzante, colorato, dove si respira un’aria leggera che sa di festa, un centro tennistico d’eccellenza che, insieme ai suoi preziosi e fidati collaboratori, ha saputo costruire, abbellire e ammodernare, sorretto dalla passione viscerale che nutre per questo sport, la stessa che si ritrova negli occhi di quel giovane Roberto che solleva la sua prima coppa, immortalato in una fotografia che con orgoglio espone all’ingresso del centro.


Ma lungo questa avventura sportivo-imprenditoriale chissà quanti segni della croce avrà dovuto fare Roberto, chissà quante volte si sarà rivolto al suo amico per chiedergli la forza di continuare.


Perché resistere alle intemperie, ai nuovi sport che nascono e drenano atleti, alla miriade di tentazioni che il mondo contemporaneo ci pone, alla tecnologia e alle distrazioni mediatiche che rapiscono i giovani, alle difficoltà delle tante relazioni che l’attività richiede, necessita di uno sforzo costante e del supporto di un team di lavoro rodato ed affiatato che insieme al suo leader carismatico affronta ogni sfida.


Phil Jackson, l’allenatore di basket più vincente di tutti i tempi, nel suo libro “Eleven Rings” racconta le sue esperienze e ci dona alcuni punti chiave che considera fondamentali per il successo sportivo.

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L’attenzione verso la costruzione di una cultura di squadra positiva, basata su rispetto e fiducia reciproca, l’assunzione di responsabilità di ogni azione, superare le avversità  e sviluppare la capacità di adattamento, ricordare sempre la passione per lo sport e il semplice piacere di giocare, sono alcuni punti sottolineati dal coach statunitense che abbiamo il privilegio di poter incontrare facilmente in città.

Ci basterà recarci allo scalo di Rossano, varcare il cancello del centro sportivo, dirigerci verso la segreteria e chiedere di Roberto.

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