Sporting Club Corigliano
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- 11 feb
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 27 feb
Intervista con Massimo Fino
Nel cuore dello scalo di Corigliano, lo Sporting Club Corigliano è un punto di riferimento per lo sport locale da oltre trent’anni. Fondato nel 1994, questo centro ha saputo attraversare le trasformazioni del tempo senza mai perdere la sua identità, diventando un simbolo di passione, tradizione e resistenza.

A guidarlo c’è Massimo Fino, presidente e storico maestro di tennis, che con il suo team porta avanti un progetto sportivo solido e strutturato. Dai primi campi da tennis fino all’espansione nelle discipline come calcio, pallavolo e padel, lo Sporting Club ha saputo adattarsi alle nuove esigenze, senza mai perdere il legame con le proprie radici.
Abbiamo avuto il piacere di fare una lunga chiacchierata con Massimo Fino, che ci ha raccontato la storia del centro, i successi conquistati e le sfide future, in un viaggio tra campi da gioco, trofei, ragazzi e ragazze che giocano e un gruppo di professionisti che lavora con serietà e dedizione per far crescere lo sport nel territorio.
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Gli inizi del centro sportivo
Ci racconti come è nato il centro sportivo?
Il centro è nato nel 1994 grazie a una società fondata da me, mio fratello Salvatore e i fratelli Madeo, che possedevano il terreno. Noi avevamo un negozio di abbigliamento sportivo e sognavamo di creare un circolo tennistico. Inizialmente il centro era dedicato esclusivamente al tennis, con quattro campi, di cui uno polivalente per calcetto e basket. Avevamo anche un campo da calcio a otto, molto richiesto all’epoca.
Dove hai iniziato a giocare a tennis?
Abbiamo iniziato a giocare sotto il pontino allo Scalo, dove c’era un campo molto frequentato. Ci siamo detti: “Perché non creiamo un centro sportivo?”
E così abbiamo fatto.
Di cosa ti occupavi nel centro in quegli anni?
Provenendo dal tennis, ho sempre fatto il maestro e anche in quel periodo mi dedicavo principalmente a questo.
L’espansione del centro: calcio, pallavolo e altri sport
Quando è nata la scuola calcio?
La scuola calcio è nata contestualmente al centro, nel 1994. All’inizio avevamo circa trenta ragazzi, ma tra il 2004 e il 2005 c’è stata una forte espansione e oggi contiamo circa 500 iscritti tra i 4 e i 18 anni.
E la sezione di pallavolo?
Anche la pallavolo è partita nel 1994.
Il padel è arrivato più tardi. Come si è inserito nel centro?
Il padel è uno sport molto più recente, che abbiamo introdotto in piena pandemia. All’inizio era un’opportunità per chi non aveva mai praticato sport o per chi giocava a tennis ma cercava un’alternativa più semplice. Oggi il padel è ancora poco diffuso tra i ragazzi dai 5 ai 30 anni, mentre molti adulti lo hanno scoperto proprio durante la pandemia. A livello amatoriale siamo molto forti, ma per costruire un settore giovanile competitivo ci vorrà tempo.
Nel centro si pratica anche il taekwondo?
Sì, anche se non lo gestiamo direttamente noi. È organizzato dalla società Taekwondo Corigliano, con cui noi collaboriamo.
Il calcio e i risultati ottenuti

Il calcio è lo sport più praticato nel centro?
Sì, rimane il più popolare. Chi non ama il calcio si avvicina ad altri sport, come il taekwondo o il tennis. Tuttavia, ogni disciplina richiede una certa predisposizione e capacità motoria. Per divertirsi basta giocare, ma per emergere servono abilità elevate.
I colori sociali del centro sono bianco, verde e nero. Come li avete scelti?
Abbiamo scelto questi colori perché all’epoca nessuna squadra locale li utilizzava. Il Corigliano era giallo-rosso, lo Schiavonea bianco-azzurro e molte altre squadre avevano già il rosso, il blu o l’azzurro. Volevamo qualcosa di diverso. Il nostro logo è uno scudetto con questi colori e la nostra mascotte è un aquilotto.
Qual è stato il risultato più importante ottenuto con il calcio?
Abbiamo raggiunto le finali nazionali con i Giovanissimi (annata 2005-2006), quindi ragazzi di 14-15 anni. Questo è successo intorno al 2009.
Ci sono calciatori che sono usciti dal vostro settore giovanile?
Sì, diversi. Tra i più noti ci sono i fratelli Gatto, Fornito e Manes, che hanno raggiunto la Serie B. Leo Gatto, il più grande, è stato anche convocato nella Nazionale Under 21.
Il rapporto con le squadre professionistiche
Avete collaborazioni con squadre professionistiche?

Sì, negli anni abbiamo avuto affiliazioni con Bologna, Genoa e Atalanta. Attualmente siamo affiliati al Bologna. Queste collaborazioni permettono ai nostri tecnici di aggiornarsi e ai ragazzi di allenarsi con i pari età delle squadre professionistiche.
Cosa comporta un’affiliazione?
Significa diventare un’accademia di quella società. I nostri tecnici seguono corsi di aggiornamento e i ragazzi più promettenti hanno la possibilità di essere visionati. Inoltre, se un’altra squadra vuole un nostro giocatore, dobbiamo prima consultare il Bologna, che ha la precedenza.
Collaborate anche con scuole o istituzioni?
Sì, abbiamo un progetto con il Sacro Cuore, una casa famiglia, in collaborazione con l’Inner Wheel. Ogni anno accogliamo gratuitamente 10-15 ragazzi che non hanno possibilità economiche e che qui possono scegliere l’attività sportiva da fare. Inoltre, collaboriamo con diverse scuole attraverso progetti federali come “Racchette in classe” con la FITP.
Le competizioni e le trasferte
Partecipate a tornei fuori regione o all’estero?
Sì, capita di fare tornei estivi fuori. Siamo stati due volte in Spagna e una volta a Praga. In Italia invece giriamo spesso per tornei importanti, soprattutto con i gruppi più grandi.
Come gestite le trasferte?
Le organizziamo con i nostri bus-navette oppure affittiamo pullman da aziende come Scura, con cui abbiamo una convenzione. Per i campionati regionali, dove le squadre devono spostarsi fino a Vibo o Crotone, utilizziamo pullman più grandi e confortevoli.
Tennis, padel e il ruolo del maestro sportivo

Il tennis ha ancora un ruolo importante nel centro?
Il tennis è lo sport con cui siamo nati nel 1987, a Zagare Bianche. Negli anni ’90 avevamo quasi 100 iscritti, un numero altissimo per quel periodo, persino rispetto ai club di Cosenza. Oggi abbiamo circa 30 iscritti e i nostri maestri sono Gianni Loria e Pierluigi Ciardullo.
Avete ottenuto successi nel tennis?
Sì, abbiamo vinto titoli regionali, finali, la Coppa Italia regionale e abbiamo partecipato alla Serie C. Io, Peppe e Francesco siamo stati classificati 3.5, che ai tempi era un livello molto alto.
Hai scelto un maestro argentino per il padel. Perché?
L’anno scorso ero arrivato a fare 9-10 ore di lezioni al giorno ed era diventato troppo impegnativo. Inoltre, un maestro argentino porta una grande esperienza tecnica e metodologica.
Secondo te, cosa rende un maestro sportivo davvero bravo?
Prima di tutto deve essere portato per l’insegnamento. Non basta essere bravi tecnicamente, bisogna saper trasmettere la passione e creare empatia, soprattutto con i bambini. Un maestro deve essere un punto di riferimento, non solo in campo, ma anche come persona: deve dare il buon esempio in tutto ciò che fa.
Il centro benessere e l’organizzazione del centro
Oltre allo sport, nel vostro centro c’è anche un’area benessere. Di cosa vi occupate?

Abbiamo un centro estetico che offre trattamenti di benessere e rilassamento. Non facciamo massaggi fisioterapici, perché servirebbe una figura professionale specializzata.
Quante persone lavorano nella vostra organizzazione?
Tra collaboratori, tecnici e personale di manutenzione, siamo circa 35 persone. Nel calcio ci sono più di 20 persone tra allenatori e preparatori, mentre per il tennis abbiamo Gianni Loria e Pierluigi Ciardullo senza dimenticare l'allenatrice di pallavolo Lubi Prackova e il maestro di padel Matias Torres. "
Ringraziando il presidente per l'intensa chiacchierata, camminiamo tra i trofei che riempiono i corridoi dello Sporting Club ed è impossibile non percepire il peso della storia che questo centro sportivo porta con sé. Dai trionfi nel calcio ai successi nel tennis, fino alla recente crescita del padel, ogni disciplina racconta un pezzo di una tradizione costruita con passione e impegno.
Massimo Fino e il suo staff continuano a lavorare con la stessa serietà di sempre, offrendo alle nuove generazioni un ambiente in cui lo sport non è solo competizione, ma anche crescita personale e comunitaria. In un territorio che spesso deve fare i conti con difficoltà e cambiamenti, lo Sporting Club Corigliano rappresenta una realtà solida e duratura, dove la resistenza e la passione per lo sport restano i veri punti di forza.



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